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Asmodeo

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2009 11:42
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Città: BUIA
Età: 28
Sesso: Maschile
03/05/2009 13:22
 
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Nacqui nelle terre sempre bagnate dal mare e illuminate dal sole.Ero un demone,almeno così dicevano..le mie iridi erano rosse come il fuoco...Mi raccontarono che ero figlio di un dio..un demone infernale che stufo di accudir da solo un bimbo mi abbandonò sulla terra..Venni trovato da un re la cui moglie era morta molti anni prima..per cui non aveva eredi.. Mio padre fu un grande re, ma non fui io a ereditare il trono ma il mio fratellastro Hamid.
Quando mio padre morì ci fu un gran funerale, ma io non soffrii più di tanto per quella perdita. Egli era solo un ostacolo verso quel potere che io tanto bramavo, cosa poteva importarmi di lui? Mio fratello era il vero nemico. Lui, l'unica barriera che mi divideva dal mio più grande sogno. Le terre di mio padre sarebbero state mie un giorno.
Io crebbi durante gli anni del suo regno. Egli era un re pacifico e amato dai suoi sudditi. Cielo! Quale spreco di un potere così immenso! Non volevo vedere ne lui ne il suo debole operato. Passavo il mio tempo allenandomi con lo spadone a due mani, sempre. Imparavo gli affondi, le parate e tutte quelle tecniche che mi permettevano di disarmare il mio avversario. Impiegai molti anni per apprendere ad usare un'arma così pesante. Ogni volta che mi scontravo con qualcuno per esercitarmi, fingevo che al suo posto ci fosse Hamid: allora il mio odio saliva e rendeva i miei colpi ancora più potenti.
Un giorno il nostro impero venne attaccato da un altro più vicino intento a conquistare le nostre prospere terre. Vi furono molte battaglie, ma solo nella finale e decisiva mio fratello partecipò di persona. Hamid morì:nessuno della mia famiglia era stato in guerra,ne mio padre,ne mio fratello,ne mio nonno. Non è certo affar da poco programmare una guerra. Tuttavia riuscimmo a respingere gli invasori. Ereditai il trono come secondogenito e mi ritrovai dinnanzi un imponente impero deciso a schiacciarmi. Ero accusato di essere stato complice nell'imboscata in cui il re era morto, ma sebbene io lo odiassi non ero coinvolto in questa storia. Ma nessuno mi credette e a me non importava. La mia fama di uomo crudele dilagava e io mi beavo di tutto questo.
La guerra ricominciò a distanza di appena un anno; naturalmente ero circondato dai consiglieri e dai migliori strateghi di mio padre e mio fratello. Il nemico attaccava costantemente,ma le mie truppe lo respingevano con altrettanta costanza. I miei strateghi consultandomi decisero di attaccare il territorio nemico.
Quel giorno scesi in battaglia, ero giovane ma ero forte e deciso,allenato dalla dinastia che aveva allenato i più grandi guerrieri orientali. Combattei tra i cumuli di cadaveri finché non venni ferito da una lancia. Allora persi conoscenza, credevo di essere morto, ma non era così.
Mi svegliai e mi trovai in una piccola casa scura. Ero stato trovato e curato da una famiglia che viveva in una baracca nel territorio nemico.
Chiesi subito delle mie armate... ma feci le domande talmente veloce che neanche mi resi conto delle persone che mi guardavano.
Il più vecchio mi posò sul letto di legno e prese spiegarmi:
<<il mio nome è Zorah..Sono il padre di Raffaele>> indicò un uomo poco distante.
<<Kharim,suo figlio è andato nel campo di battaglia per cercare oro e pietre preziose non razziate dal nemico..ti ha trovato esanime e ha chiamato Raffaele e me,che ti abbiamo portato qui,Mania>> indicò due ragazze lontane dal tavolo con delle caraffe d’acqua.
<<e Zuritel ti hanno curato,ti sei svegliato solo ora.>>
Zuritel era probabilmente la moglie di Raffaele e Mania la sorella di Kharim e figlia di Raffaele.
Mania era una ragazza bellissima dagli occhi castani e i capelli neri... mi guardava imbarazzata. Tuttavia non era nemmeno lontanamente adatta per me: uno del mio rango non avrebbe dovuto nemmeno posare gli occhi su di lei. Chiesi del mio esercito e mi venne risposto che era stato sconfitto e che l’impero nemico era partito alla conquista delle mie ambasciate, ormai il mio breve regno era caduto…
Col passare dei giorni scoprì che la famiglia di Zorah era poverissima, tutti lavoravano e quando era ora del raccolto le guardie arrivavano e razziavano tutto. Uno strano sentimento che mai prima mi aveva colto mi prese sin nel profondo: gratitudine. Eppure non potevo stare con loro, non io che ho il sangue demoniaco nelle vene. Tuttavia decisi di aiutarli comunque, ma solo perchè dovevo loro la vita. Mi sforzai di ambientarmi nel villaggio di Khorahk dove la famiglia di Zorah viveva. Un giorno camminando per le stradine sabbiose di Khorahk incontrai il mio maestro d'armi, che di lì per caso passava.
Kaji era forse l'unica persona per cui avevo mai provato un briciolo di rispetto. L'unico a meritare veramente di avere l'onore della mia regal presenza. Kaji decise di aiutarmi: riprese ad istruirmi con le armi poichè il mio addestramento non era del tutto terminato. Mi insegnava a rendere i miei affondi più precisi e a limitare il dispendio di energia. Riteneva le mie parate inefficaci e amava dimostrarmelo, disarmandomi. Ma io mi impegnai al meglio finchè un giorno fui io a disarmare lui. Col tempo miei colpi diventavano ancora più potenti e pericolosi; il peso dell'arma divenne più sopportabile. Io, il legittimo re, ero stato sconfitto e cacciato dal mio trono: tutto questo mi bruciava come fuoco. Ma ogni volta che la mia lama fendeva l'aria mi sentivo meglio. Il mio spadone affondava a io la mia rabbia si scioglieva a poco a poco.
Dovevo decidere se rimanere in povertà o tornare a esssere un sanguinario…
Questa era una brutta verità, ma tutti lì dovevano accettarla. Così anch'io, che ormai non avevo più il potere che m spettava, dovetti scegliere. Ma non avrei permesso che il mio regal sangue fosse sprecato a lavorare la terra.
Sul villaggio di Khorahk vegliava un sovrano che mandava i suoi uomini a razziare le campagne. Decisi di ucciderlo, non perchè disapprovassi le sue tecniche di governo così simili alle mie, ma solo per mio puro piacere. Kaji era contrario ma decise comunque di seguirmi nell'impresa. Fu facile entrare nella sua casa, poichè egli, ritenendosi invincibile, amava circondarsi da pochissime guardie. Qual piacere fu per me abbattere il suo mito! Il sangue scorreva dal suo petto, rosso e caldo, io lo guardavo e me ne compiacevo; il mio spadone brillava, come fosse fatto di rubini. Ma alto fu il prezzo che pagai per la mia vittoria: Kaji morì e l'unica cosa che potei fare, fu dargli una degna sepoltura.Non piansi mai e mai piangerò. Non presi nulla per me delle grandi ricchezze che abbondavano nella dimora del sovrano, di esse nulla mi importava, gli abitanti del villaggio ne avrebbero fatto ciò che volevano. Abbandonai il mio spadone ancora sporco di sangue sulla tomba del mio maestro, come ultimo dono di addio.
Mi misi in viaggio, senza meta. Attraversai mari e fiumi. Calpestai montagne e pianure. Fu per caso che riuscii ad arrivare in queste terre..io il legittimo re..istruito dai migliori guerrieri e studiosi delle mie terre..io che avevo sangue demoniaco nella vene..finalmente ho trovato pace..ma non sarà così per sempre..perchè sono pronto a tornare.
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Descrizione fisica-
F.U.
Altezza:1 e 88
Peso:78 kg
Occhi:ghiaccio
Fisico:esile e allenato
Capelli:lunghi scuri con sfumature bionde/castano chiaro
Color della pelle:scuro color ebano chiaro
F.D.
Altezza:2 metri e 90
Peso:450 kg
Occhi:rossi di fuoco
Capelli://
Color della pelle:Grigio/nero
Descrizione:Abominevole mostro di color scuro..perle d'ossidania sono le sue unghie e fiamme sono i suoi occhi,muscoli giganteschi sono..non ha capelli ha due corna invece,corna d'ariete ha..
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Post: 5
Città: PADERNO DUGNANO
Età: 40
Sesso: Maschile
04/05/2009 11:42
 
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Mmm...direi Bg Approvato [SM=g27986]
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